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martedì 2 settembre 2008

Primo Estratto..


Si comincia! Ho deciso di iniziare con un duello, ma non un duello qualsialsi.Questo segna l'inizio dell'avventura vera e propria. (Capitolo II, Parte Prima)


[..]Quando Eikha e Shin fecero ritorno, per pranzo, il capo degli stranieri venne da loro.
-Il mio nome è Noden, figlio di Nover.Tu dovresti essere Eikha.-
-In persona.-
Rispose la ragazzina, guardinga, studiando l’uomo.
Noden aveva il tipico aspetto di colui che aveva vissuto molte battaglie: una cicatrice era ancora visibile su una guancia e probabilmente non sarebbe mai scomparsa; la barba non era curata. Dalla sua bocca si intravedeva che alcuni denti erano neri, altri mancanti.I capelli erano corti e arruffati, l’armatura in pelle aveva bisogno di una sistemata e il mantello era macchiato di sangue.
Al fianco portava una lunga spada e allacciato dietro alla schiena, un grande scudo a mandorla.
-Cosa volete da me?-
-Sarò breve.Ho saputo che sai usare la spada.-
-Non sapevo di essere tanto famosa.Comunque sì, me la cavo.-
-Ti andrebbe di combattere contro di me?Un incontro amichevole, s’intende.-
Aggiunse osservando l’espressione molto poco conciliante di Shin.
-Perché dovrei accettare?-
-Io viaggio per i regni ancora liberi alla ricerca di qualcuno che voglia battersi con me, per affinare le mie tecniche e migliorarmi.-
La giovane restò in silenzio, non sapendo che rispondere.
-Come avete fatto a sapere di me?-
-Non si vede una donna pronta a sguainare la spada per la propria patria da molto tempo, è normale che le voci corrano.- Rispose prontamente Noden.
Shin lo squadrò dall’alto al basso con occhio critico, poi, senza neppure consultarsi con Eikha, prese la sua decisione.
-C’è un prato vicino al fiume, poco lontano da qui. Basta svoltare a sinistra appena usciti dalla Locanda e poi a destra, alla fine della Contrada dei Lanaiuoli.
Noden annuì.
-Bene, ci si vede lì all’ora settima.-

[...]
Ancora non era abbastanza freddo da dover girare con i mantelli, ma al nord soprattutto, e in questi tempi, c’erano persone che giravano in mantello e cappuccio persino in piena estate.
Noden stava in piedi appoggiato alla spada, mentre i suoi uomini stavano seduti più in là, parlando allegramente e scommettendo sulla sfida, com’erano sempre soliti fare quando Noden sfidava qualcuno.
-Allora, su chi scommetti, Zeil?-
-Su Noden, e chi altri?-
-Vorrei provare con Eikha.-S’introdusse un altro.
-Ne sei certo, Harrek?-
-Oggi mi sento in vena di rischiare.E scommetto dieci idsi sulla ragazzina strana.-
Proclamò mostrando una manciata di monete con l'immagine di una falce da un lato e una figura umana stilizzata dall'altro.
-Quindici su Noden.-Proclamò uno.
-Aspettate, maledizione!Devo prendere nota!-Protestò Harrek, che di solito si occupava di segnare le scommesse e come andavano.
-Zeil, tu quanto scommetti?-
-Dieci idsi su Noden.-
-Altrettanto.-Borbottò un altro, intento a frugare nella propria scarsella.
-Fate silenzio, si comincia!-
Eikha era arrivata.

Le loro lame si incontrarono in un bagliore di luce postmeridiana.
La ragazza studiò il volto concentrato di Noden, cercando di interpretare la sua espressione, mentre le spade e i volti erano vicini.
Si separarono e continuarono con rinnovato vigore.
Inizialmente Eikha riuscì a sostenere con facilità gli attacchi impetuosi del mercenario, poi cominciò a trovare alcune difficoltà. Ogni volta che tentava di colpirlo, ogni dritto o roverso veniva bloccato dalla sua lama o dallo scudo.
Sembrava che nulla potesse stancarlo, eppure lui stesso restò sorpreso dalla capacità di resistenza della giovane.
Fu colto impreparato dai suoi riflessi e dalle sue capacità, senza rendersi conto che le aveva già incontrate in altri guerrieri, ma ora il fatto che fosse una ragazzina a possederle lo metteva a disagio.
Semplicemente, per la prima volta, il grande Noden faticò a reagire a degli attacchi, né troppo difficili o elaborati, ma portati da una femmina.
Ma era un mercenario e non farsi sorprendere era il suo mestiere.
Dopo alcuni colpi riuscì a riprendere il controllo della situazione, costringendo Eikha a indietreggiare.
Tuttavia la fanciulla non cedette, rispondendo colpo su colpo, a livello quasi istintivo.
L’uomo, in un roverso da manuale, spostò la lama dal basso verso l’alto, verso destra. Eikha alzò il braccio per parare tale colpo, scoprendosi abbastanza per permettere a Noden di colpirla sul petto con lo scudo. Eikha imprecò, odiando per un istante la sua natura femminile che l’aveva dotata di un seno, anche se ancora non del tutto cresciuto. Vi aveva portato il braccio libero davanti come copertura, ma non era servito a molto.
Era stata sbalzata indietro, ma riguadagnò la posizione di poco prima e si abbatté con un fendente sull’uomo, ignorando il fatto che la spada cominciava a essere pesante e il contraccolpo ai polsi doloroso quando lo scudo la bloccò. L’impatto si trasferì sul corpo di Noden, e fu il suo turno di indietreggiare.
Non può essere!Com’è possibile?Noden è un mercenario esperto, io mi esercito seriamente solo da pochi anni …
Poi, nell’attimo fatale, parando un fendente di Noden, provò una sensazione nuova e improvvisa.
Le faceva male il cuore, era come se qualcuno si fosse insediato dentro di lei,
Non aveva mai avvertito un dolore tale, e per giunta continuò ad aumentare secondo per secondo. Ogni respiro le costava una fatica immane.
Lo ignorò, fingendo che si trattasse di una comune ferita ricevuta in battaglia e che lei fosse un soldato.
Anche il mercenario notò che qualcosa non andava, e decise di approfittarne. Non si interruppe, cercando anzi di penetrare le difese della ragazza che ora, diminuito l’attacco, si era barricata dietro uno scudo formato dal continuo e preciso movimento della spada, utilizzando solo tecniche difensive, nell’attesa che quell’insolita sensazione la abbandonasse.
Ciò avvenne.
Di colpo, rapidamente, com’era venuto, il dolore scomparve, ma non se ne andò senza lasciare in Eikha qualcosa.
D’un tratto la sua coscienza di ciò che le accadeva intorno aumentò, distinse le voci dei compagni del mercenario, persino i respiri affannosi di Noden, e la dolcezza del vento, e lo scorrere del fiume, e il vorticare delle lame, la sua spada mossa quasi autonomamente.
Lei non poté interpretarne il significato, ma comprese l’entità e il valore del cambiamento solo poco dopo.
Anche Noden cominciava a essere stanco, ma cercò di non darlo a vedere.
In cielo, delle nubi nere cominciavano a radunarsi.
-Pare stia per piovere.-Commentò Noden con un ghigno.
-Mi sembra di combattere da ore.Non sei stanca, ragazzina?-
-Se ti vuoi arrendere dillo che la finiamo subito!-Replicò lei, tornando all’attacco.
-Ma su una cosa sono d’accordo.Questo scontro finirà presto.- Aggiunse.
La sua lama descrisse un arco, dall’alto verso il basso, da destra verso sinistra. Il mercenario si oppose con la sua spada, e Eikha diresse tutta la forza rimastale in quell’unico colpo. Poi vi si sottrasse e la spada di Noden si sostituì alla sua. Accadeva la stessa cosa, ma le loro posizioni s’erano invertite. E lei si spostò di lato di colpo, quando fu certa che Noden stesse ripetendo l’azione della ragazza di poco fa. Mentre l’uomo fu per forza spinto in avanti, lei agì.

Avrei dovuto farlo prima, che stupida che sono stata … la colpa dev’essere di quello strano male di poco fa..
Saltò.
Fece una sorprendente capriola aerea e atterrò dietro Noden.
Prima che questi potesse fare nulla per impedirglielo, Eikha, appena atterrata, sorprendendo persino sé stessa, piantò la spada nel terreno, le due mani davanti a sé distanziate tra loro di una spanna diedero origine a un fulmine vero e proprio che, dopo alcune piccole scariche d’avvertimento da una mano all’altra che non danneggiarono minimamente Eikha, colpì in pieno il suo avversario.
Non fu letale, ma abbastanza forte da gettare a terra il mercenario. Lei riprese la spada e la puntò alla gola dell’uomo con una velocità che non sorprese Noden, ma Shin, che si soffermò a pensare al gesto compiuto apparentemente così istintivamente, che avrebbe potuto mettere fine alla vita di un uomo.
Harrek si sfregò le mani, pensando che quel giorno avrebbe guadagnato parecchio.
[..]

6 commenti:

Gamberetta ha detto...

Prima nota molto terra terra: se usi i trattini per il dialogo diretto, non devi chiuderli quando non ci sono altre parole. Esempio:
– Come stai?
– Bene.
– Anch’io – s’intromise Nicola.
Inoltre più volte non metti lo spazio dopo il punto (attacando.Le parole), è fastidioso.
Sono piccole cose, ma saltano subito agli occhi di un editor e non fanno fare bella figura.

Venendo all’estratto in sé. Il duello non scorre troppo bene. Se hai letto la recensione al romanzo della Strazzulla, qui ci sono più o meno gli stessi problemi di quelli evidenziati nel brano con lo scontro fra Lyannen e lo sconosciuto assalitore.
Quando tu scrivi: “Inizialmente Eikha riuscì a sostenere con facilità gli attacchi impetuosi del mercenario, poi cominciò a trovare alcune difficoltà. Ogni volta che tentava di colpirlo, ogni dritto o roverso veniva bloccato dalla sua lama o dallo scudo.” La telecamera è lontana e in più è raccontato, “riuscì a sostenere con facilità gli attacchi impetuosi” cioè, nella mia mente cosa devo immaginarmi? Tu hai scelto due personaggi entrambi esperti, loro di sicuro non “vedono” così la situazione. Avvicina di più la telecamera e MOSTRA un attacco impetuoso o un colpo bloccato. Tra l’altro un duello non dura così tanto, in pochi colpi è finito, specie se è “amichevole” (anche se qui non è chiaro cosa voglia dire, vuol dire un duello al primo sangue?)
“Fu colto impreparato dai suoi riflessi e dalle sue capacità, senza rendersi conto che le aveva già incontrate in altri guerrieri, ma ora il fatto che fosse una ragazzina a possederle lo metteva a disagio.” Tu non vieni colto impreparato dai riflessi del tuo avversario, vieni colto impreparato da questo o da quell’altro colpo o se l’avversario ti tira un calcio, devi SEMPRE fare in modo che chi legge possa VEDERE quello che succede. E così via, in tanti altri punti.
Rendi il duello veloce, feroce e visibile. Possibilmente narrandolo dal punto di vista di uno dei due contendenti, in modo che il lettore si possa immedesimare.

Il finale non ha senso. A meno che Noden non sia un nano, Eikha salta da fermo, quanto, 1 metro e 80? E con tanto di capriola! Senza contare la fatica del combattimento, l’impaccio della spada e il mezzo infarto! Se Eikha è un essere umano è un tantino inverosimile.
Così come non si capisce bene la magia. Che senso ha organizzare un duello con la spada quando uno dei contendenti poi usa la magia? E se questo rientrava negli accordi, perché Eikha non l’ha usata subito?

Infine prova a rileggere il primo dialogo, senza pensare che sei l’autrice e sai quel che succede dopo. Eikha non sembra tanto entusiasta di combattere. Quando Noden dice:
“Io viaggio per i regni ancora liberi alla ricerca di qualcuno che voglia battersi con me, per affinare le mie tecniche e migliorarmi”
A me sembra che la risposta naturale di lei sarebbe qualcosa del tipo:
“Buon per te. A me che importa?”
In altre parole sembra che il duello sia organizzato perché sì, piuttosto che per ragioni inerenti i personaggi.

Nitokris ha detto...

Ah si, sui trattini hai ragione. Io di solito uso < e > ma per qualche oscura ragione il blog mi cancella tutte le parole scritte tra > e < quando provo a pubblicare un post. Studierò un'altro sistema, o toglierò uno dei trattini. Sistemerò anche la questione degli spazi, grazie mille per avermela fatta notare ma a volte fatico ad accorgermi di queste cose. Una delle mie revisioni è stata fatta unicamente per mettere gli spazi dopo le virgole, fai tu XD.

Ma andiamo subito al nocciolo della questione, le scene raccontate e non mostrate. Bhe, che dire, provvederò volentieri a mostrare il più possibile! Non so mai se usare la terminologia specifica della scherma o meno, perchè ho paura di risultare incomprensibile. Se io uso la terminologia dei trattati bolognesi, ho paura di non essere capita dal resto d'Italia. Troverò il modo.

Come duello s'intende effettivamente al primo sangue, pensavo fosse chiaro. Bene, specificherò meglio.
Tale scontro non dura ore, è Noden a dire che gli sembra di battersi da ore perchè è stanco ( o forse simula per capire se è stanca Eikha..)

La questione del punto di vista dei contendenti è più complessa. L'intera storia è narrata da un personaggio esterno. E qui ci si chiedrebbe come mai può sapere cosa pensa Eikha, e cose simili, ma ancora non posso svelarlo. Posso provare però a portarlo di più dal punto di vista di Eikha, o alternare il suo e quello del mercenario.

La questione del finale è un po' più complessa. All'inizio del romanzo viene spiegato che Eikha possiede un'agilità soprannaturale e perchè la possiede. Però ora che me lo fai notare, anche per una specie di Inuyasha sarebbe un po' improbabile quel salto. Correggerò.
La magia. Eikha non sa di essere in grado di usare la magia. Quando, durante il duello, avverte quel dolore che le sottrae concentrazione, è perchè la magia si è risvegliata in lei, e lei stessa si sorprende di saperla usare.Lei è l'unica in grado di controllare il Fulmine, uno degli Elementi. Mi sembrava fosse comunque abbastanza chiaro ( non dico la faccenda degli Elementi, che viene spiegata dopo), ma la sua sorpresa e il suo uso inaspettato della magia.

Lavorerò anche per organizzare meglio le motivazioni del duello.


Bhe, che dire Gamberetta, ti ringrazio per l'aiuto e l'attenzione. Riscriverò il duello e lo posterò nuovamente quando avrò modificato il necessario. Spero che allora lo rileggerai e possa piacerti.

Andrea Cassini ha detto...

In bocca al lupo per il libro collega!
Io non sono solito correggere e riscrivere tanto, ma se lo fai immagino la durezza del lavoro...
Speriamo tu possa pubblicare un giorno... (e anch'io visto che ho un paio di cose pronte, anche se non dello stesso genere... facciamo che il primo che arriva fa la raccomandazione per l'altro ^^')

...non sono assolutamente d'accordo col commento di gamberetta.
Non si può fare una critica metodica di un capitolo, è fuori da ogni rudimento di critica letteraria.
In porzioni di un libro si possono attaccare piccole cose, perlopiù in maniera indicativa e soggettiva: tutti i discorsi sul duello si possono fare dopo aver letto TUTTI i duelli del libro, così da distinguere gli errori di coerenza, le imprecisioni e lo stile dalle pure e semplici scelte narrative dell'autore, che a casa mia possono piacere o non piacere, ma non sono attaccabili oggettivamente. Non mi risulta che estistano leggi che impongano di descrivere duelli solo in un certo modo e non in un altro; non se la scrittura è creatività e innovazione... ma forse se si è abituati ad apprezzare solo storie copiate e ricopiate non si è molto familiari con questi valori.
Mah...

Andrea - Sir -

Gamberetta ha detto...

Per la terminologia, a questo punto dipende se il misterioso narratore se ne intende di scherma o no. Comunque va anche bene descrivere i movimenti senza usare termini tecnici, l’importante è che appunto si riesca a vedere il duello, ed è anche la ragione per cui dev’essere corto: ovviamente sarebbe noioso un lungo mostrare per filo e per segno, perciò dopo pochi colpi deve finire.
Non alternare il punto di vista: se scegli Eikha mantieni Eikha fino alla fine della scena. In realtà in diversi passaggi è già così. Rendilo tutto dal punto di vista di lei e risulterà più coinvolgente.

La magia. Eikha compie azioni troppo precise per essere casuali. Pianta la spada a terra, solleva le mani, e infine guarda caso il nuovo potere le fa vincere il duello. Suona posticcio.
Eikha potrebbe essere colpita da un fulmine e scoprire, stavolta sì con giustificabile sorpresa, che non si è fatta niente. Dopo due giorni si potrebbe accorgere che i fulmini cadono proprio dove c’è lei con inquietante frequenza. Dopo una settimana potrebbe intuire che è lei stessa a provocare i fulmini. Dopo un mese sarà in grado di guidarli contro un altro.

Carly ha detto...

Ok, l'ale lascia troppi trattini e si dimentica gli spazi. touché.
però però però... partendo dal presupposto che questo è un libro Fantasy, bisogna mettere in conto che molte cose possono non essere verosimili nella realtà. come per esempio il salto con capriola! ovvio che nella realtà non è verosimile...(che poi no, basta vedere quello che fanno certe ginnaste!)è vero che lei salta da fermo, ma è pur sempre un libro!
e il fatto che Eikha utilizzi la magia inspiegabilmente senza esserne a conoscenza è perchè lo fa istintivamente,e beh, era chiaro,no?
e se io leggo questo estratto posso chiaramente vedere quello che succede. mi spiego meglio: posso immaginarmi benissimo un attacco impetuoso, o il fatto che il mercenario venga spiazzato dal fatto che una RagazzA possieda una tecnica così buona.
io trovo che gamberetta cerchi di immaginare le scene troppo cinematograficamente, e a mio parere non è quello che si dovrebbe fare leggendo un libro.
detto questo,ale sei grande;)
buona fortuna!

Nitokris ha detto...

Sir, non mi aspettavo di trovarti qui! Ci ho messo un po' a capire che eri tu XD Ti ringrazio per l'interessamento e per l'interessante commento..
Ah, Gamberetta. In realtà potrei, per la questione del fulmine, sfruttare il fatto che si stia avvicinando un temporale. Il fulmine potrebbe benissimo essere attirato dal metallo delle spade, ma colpire solo Noden e non Eikha anche quando le loro lame, toccandosi, dovrebbero entrambe trasmettere il fulmine ai due.
Lei potrebbe, effettivamete, percepire di aver avuto una parte nella cosa, arrivando a credere di aver invocato e/o direzionato il fulmine. Però un'umano colpito da un fulmine di solito sarebbe ucciso, il colpo di Eikha l'aveva invece solo stordito. Vedrò cosa posso fare in merito.
Fare avvenire le cose in un mese è eccessivo, potrei invece fare che in un altro giorno di pioggia, lei che ha l'abitudine di camminare sui tetti della città, attira un fulmine troppo vicino a lei e il tetto di una casa vicina brucia, chissà. Questi eventi in teoria sarebbero dovuti avvenire prima, il momento di dolore durante il duello sancisce proprio la sua presa di coscienza di tale potere.

Bhe ti ringrazioe per la difesa, Carlotta, capisco cosa intendi.
Mi fa piacere sapere che in fondo il lettore riesce a capire e immaginare quello che scrivo.
Spero di terminare presto queste revisioni e di poterlo pubblicare, chissà..
In un certo senso avete ragione tutti quanti, oppure nessuno, poichè si tratta di di semplici punti di vista e non dogmi.
Trarrò da tutto questo quanto mi possa essere utile!